See 2 Sea

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Un weekend di avventura in Bikepacking
tra due mari e montagne

Un week in Bikepacking

Oggi voglio raccontarti come ho trascorso questo fine settimana in bicicletta, per ispirare la tua voglia di viaggiare. Ogni occasione è buona per una fuga in sella, per mantenere l’allenamento e scoprire nuovi o vecchi itinerari. Quasi ogni weekend cerco di percorrere lunghi tratti in bici. Il weekend è stata anche un’occasione per fare un primo test in bicicletta sulla nuova Giant Defy Advanced Pro 0, la bicicletta endurance di Giant, quindi ho deciso di trascorrere tre giorni attraverso l’Italia.

Viaggio in bicicletta da 15 anni, e da dieci anni lavoro professionalmente nel settore del cicloturismo, dove mi sono formato collaborando con grandi aziende americane, grazie alle quali ho portato turisti in giro per il mondo. Durante questi dieci anni, ho portato più di 4000 persone in giro per l’Italia ed il mondo, e sicuramente non dimenticherò mai il primo viaggio in bicicletta che ho condotto come bike leader.

Il primo viaggio a cui ho partecipato attivamente come guida in bicicletta era un viaggio che andava da Pesaro a Orbetello, un viaggio coast-to-coast attraverso il centro Italia; un itinerario che attraversa quattro meravigliose regioni della nostra penisola: Marche, Umbria, Lazio e Toscana. Non dimenticherò mai il mio primo viaggio da guida, che è stata la prima occasione per mettermi in gioco e il primo passo verso quello che sarebbe diventato il mio lavoro e la coronazione di un sogno.

Avendo il fine settimana libero, ho deciso quindi di prendere il treno e, dalla mia base di Lucca, raggiungere il punto di partenza, Pesaro. La sera di giovedì mi sono quindi messo in treno e ho raggiunto, non senza i normali ritardi dovuti al sistema ferroviario, la famosa città sul mare delle Marche; ho trascorso la notte in un hotel che ho trovato su Booking ad un prezzo vantaggioso. Quando seleziono un hotel, non faccio scelte basate solo sul prezzo ma anche sui servizi che possono offrirmi; sapere infatti che l’hotel in cui ho soggiornato mi avrebbe fatto portare la bicicletta in stanza è stato un fattore molto importante quando si viaggia in bicicletta. Nel mio percorso professionale mi occupo anche di formazione per Bike hotel per far crescere l’offerta di servizi ai cicloturisti in Italia, che è ancora indietro rispetto ad altri paesi.

Il giorno successivo mi sono alzato presto, ho fatto una ricca colazione e ho cominciato il mio viaggio verso la costa tirrenica, percorrendo un totale di 417 km con 5760 metri di dislivello, in tre giorni; è stata una bellissima occasione non solo per rivedere un percorso che ho fatto molte volte assieme ai cicloturisti internazionali, ma è stata anche un’occasione per provare la nuova bicicletta di Giant e testare il nuovo zainetto idrico che ho acquistato di Evoc; ho già scritto un primo articolo sui vantaggi di avere uno zaino idrico e presto scriverò delle recensioni sui due modelli che ho provato. Sebbene sia ancora presto per scrivere in merito alla nuova Giant Defy, a Dicembre affronterò un altro lungo viaggio che sarà il test definitivo per poter avere più esperienza per poter scrivere di questa bicicletta, tuttavia le sensazioni che ho avuto sono state meravigliose. Ma per questo continua a seguirmi per rimanere aggiornato.

ciclista in sosta

L'itinerario

Pesaro si affaccia sul mare Adriatico ed è una piccola cittadina molto graziosa, patria del musicista Rossini e con il lungomare ricco di opere d’arte come la sfera di Arnaldo Pomodoro; una città a cui sono molto legato. Non appena sono uscito dall’hotel ho percorso i primi chilometri della ciclabile di Pesaro che mi hanno portato fuori dalla città evitando tutto il traffico veicolare, da lì sono iniziate le prime salite. Eh sì, volendo attraversare gli Appennini, il viaggio è stato un continuo sali e scendi, ma del resto è questo il bello dei percorsi in Italia. Sono passato vicino a Tavullia, città natale di Valentino Rossi, e ho attraversato piccoli borghi come Monte Fabbri e Colbordolo, per raggiungere la città di Urbino, dove ho fatto una piccola pausa caffè. Amo Urbino e ti consiglio di visitare il centro storico molto piccolo ma molto grazioso ed era anche la città natale di Federico da Montefeltro, famoso condottiero medievale.

Una volta lasciato Urbino, nel dubbio non ho percorso la strada che faccio generalmente, ovvero quella delle Gole del Furlo perché non sapevo se questa fosse aperta al traffico; infatti l’ultima volta che tentai l’attraversamento dell’Italia trovai questa spettacolare strada chiusa al traffico, per cui ho deciso di scegliere un altro itinerario altrettanto bello che mi ha condotto attraverso strade secondarie verso il piccolo borgo medievale di Cagli. Da qui, dopo aver mangiato un gustoso panino, un’altra serie di sali e scendi mi hanno immesso in delle strade secondarie e meravigliose a basso traffico veicolare, che mi hanno fatto attraversare zone poco conosciute delle Marche. Sono entrato infatti nelle zone delle Gole del Catria, una zona paesaggisticamente spettacolare caratterizzata da ripide pareti rocciose e abbazie medievali, dove il tempo sembra essersi fermato. Ho attraversato il piccolo borgo di Scheggia e da lì, pedalando in cima a Madonna della Cima, una sorta di spartiacque continentale una meta attraversata da tutti i ciclisti locali. Lungo la salita verso Gubbio ho incontrato due cicloviaggiatori con i quali ho percorso un po’ di strada assieme e condiviso dei consigli di viaggio. Giunti a Gubbio ci siamo fermati assieme per bere un caffè e successivamente, dovendo ancora pedalare prima del tramonto, a malincuore ci siamo dovuti separare ed ho affrontato altre salite che mi hanno condotto a Valfabbrica, un altro piccolo borgo umbro, dove ho trascorso la notte in un ostello economico e molto carino. Sono stato accolto da Emanuela, una mamma umbra che mi ha accolto con un sorriso e rifocillato con una gustosa cena.

Il giorno successivo mi sono svegliato presto al mattino e seguendo la strada principale, ancora poco trafficata per via dell’orario mattutino, mi ha condotto a Bastia Umbra dove dopo una pausa caffè, un lungo tratto in pianura attraverso strade secondarie e piste ciclabili mi ha fatto giungere al piccolo borgo medievale di Bevagna. Da qui ho affrontato la salita verso Montefalco. Il meteo è stato clemente, ho avuto il sole tutti e tre i giorni ed i colori dell’autunno hanno reso il percorso ancora più magico. Le colline infatti erano tinte dei colori autunnali delle vigne e degli alberi, il che ha reso il viaggio molto più emozionante. Giunto in cima a Montefalco e ammirato la sua bellissima piazza, bevuto un altro caffè, i saliscendi sono continuati sino ad arrivare in uno dei paesini con il nome più curioso d’Italia: Bastardo, un’antica località punto di sosta lungo la via Flaminia oggi è diventata famosa per il suo simpatico nome, in origine si chiamava Osteria del bastardo e rappresentava uno dei punti di sosta dei viaggiatori che percorrevano la via Flaminia.

Si sa che l’Italia è tutta un sali e scendi, per cui ho dovuto affrontare altre salite prima di giungere in cima alla collina di Todi. Non so se conosci questa città molto bella ancora circondata da mura medievali; qui ho potuto ammirare una delle chiese costruite dal Bramante, un vero spettacolo dell’architettura rinascimentale. Dopo aver pranzato a Todi in una rosticceria gestita da una simpatica vecchietta, sono sceso in giù verso la Valle del Tevere, ho attraversato il fiume su un antico ponte e di nuovo risalito attraverso strade secondarie, dove ho incontrato davvero pochissime macchine per giungere nel piccolissimo borgo di Prodo. In lontananza potevo già ammirare la città di Orvieto che sarebbe stata la mia prossima meta e una bellissima discesa, ben asfaltata, mi ha condotto ai piedi di Orvieto.

Orvieto è una delle mie città umbre preferite, ma questa volta non sono salito su in cima, poiché avrebbe fatto buio a breve e mi aspettavano altre salite che mi avrebbero condotto vicino al borgo di Lubriano, dove si può ammirare la bellissima vista di Civita di Bagnoregio, la città che muore. Stavo per entrare nella terza regione del viaggio: il Lazio. Giunto al lago di Bolsena, ho trascorso la notte; l’antico lago vulcanico mi ha regalato un tramonto di fuoco che mi ha fatto ben sperare per il meteo del giorno successivo e mi ha ripagato di tutte le fatiche che ho fatto. Ho dormito a Bolsena in una piccola pensione locale, per fortuna in bassa stagione è facile trovare dei buoni prezzi, ed ho cenato in un ristorantino tipico. Una volta tornato in camera, ho lavato i vestiti e li ho messi ad asciugare, alle 9:30 ero già a letto. Questo è davvero la giornata perfetta per un ciclo viaggiatore come me: buon cibo, bei panorami ed andare a letto presto per ricaricarsi per il giorno successivo.

La mattina del terzo giorno mi sono svegliato di buon ora e con la fresca umida aria di Bolsena, dopo una ricca colazione al bar dove ho conosciuto della gente del luogo, mi sono rimesso in sella. Ho costeggiato la parte nord del lago per un po’ sino a raggiungere Gradoli. Da lì, dopo pochi chilometri, sono entrato in Toscana per raggiungere una delle mie città preferite di quella zona: Pitigliano, anche conosciuta come la piccola Gerusalemme per via della sua piccola Sinagoga. Una foto dal punto panoramico è sempre obbligatoria quando si giunge a Pitigliano, la città di tufo e ti consiglio di visitarla, possibilmente in bicicletta. Da qui, dopo aver bevuto un altro caffè, una serie di saliscendi mi hanno condotto verso la Maremma, attraversando la città di Manciano. Una volta giunto a Manciano, una bellissima discesa ben asfaltata mi ha condotto verso la località Vallerana e da lì, attraverso strade secondarie poco battute, sono arrivato a Capalbio, che è stata la mia ultima salita per poi ridiscendere verso il mare ad Ansedonia. Per arrivare all’Argentario sono entrato nella lingua di terra chiamata Feniglia, che in sterrato all’interno della sua pineta mi ha fatto raggiungere Orbetello, la famosa città alle porte dell’Argentario. I colori della laguna con il blu del cielo, il verde dei monti ed il blu delle acque sono stati uno spettacolo per gli occhi. Sebbene abbia perso il conto di quante volte ho fatto questi itinerari, queste zone continuano sempre ad incantarmi e a lasciarmi a bocca aperta

giant defy con borse bikepacking su sfondo foresta

L' Argentario

Arrivato ad Orbetello, non mi sono fatto mancare del buon cibo e dopo un po’ ho ripreso il treno che mi avrebbe riportato a Lucca. È stato un fine settimana molto bello e rilassante, percorrere tutti questi chilometri da solo mi dà sempre il tempo per pensare ai miei progetti, alla mia vita e tutto il resto.

Hai mai percorso queste regioni? Sarebbe davvero bello poterlo fare insieme. Sto infatti lavorando alla pagina Tours del mio sito, dove presto proporrò le mie idee di viaggio. Se lo desideri, potremmo pedalare insieme in modalità bikepacking o in un tour completamente supportato attraverso i percorsi più belli d’Italia. Nel corso degli ultimi 15 anni, ho attraversato l’Italia in lungo e in largo e la conosco bene come le mie tasche; non vedo l’ora di poterla far scoprire attraverso i miei occhi. Durante questi viaggi, avremo l’opportunità di conoscere la gente del posto, gustare i cibi locali e, tra grandi risate, raggiungere obiettivi che ci appagheranno e ci ripagheranno di tutte le fatiche che faremo.

Se, invece, desideri imparare come diventare un ciclista indipendente, visita la pagina del corso di cicloturismo, dove condividerò tutto ciò che ho imparato in 15 anni di viaggio in bicicletta. Ti trasformerò in un vero avventuriero su due ruote.

Spero che tu abbia apprezzato l’articolo, fammelo sapere nei commenti, e presto pubblicherò altri articoli per ispirarti a nuovi viaggi o per darti consigli sull’attrezzatura e sul modo di viaggiare in bicicletta.

Puoi vedere le foto e le storie del weekend “See 2 Sea” sul mio profilo Instagram.

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